martedì 6 novembre 2012




Sul Coriere della sera di sabato 3 novembre viene dedicata mezza pagina alla notizia che all'Uiniversità di Chicago una psicologa, Sian Beilock, ha dimostrato, attraverso una serie di risonanze magnetiche, che accingersi ad affrontare compiti matematici per molti, anche se non si tratta di persone tendenzialmente ansiose, è fonte di vero dolore fisico!
Per fortuna la situazione tende ad attenuars...

i e a scomparire durante l'esecuzione del lavoro (viene da pensare che ciò avvenga se si è in grado di eseguire il compito).
Il lavoro della Beilock ha fatto emergere due elementi : l'ansia da metematica può emergere sin dai primi anni di scuola (e quindi è importante comprenderla). Secondo: l'ansietà dei bambini spesso viene tramessa dagli insegnanti (ahimè).
Con questa ricerca si tocca un tasto che, soprattutto per la scuola italiana, è particolarmente dolente:il cattivo insegnamento della matematica. Che va associato, mi pare, anche ad un modo di pen...sare molto comune che ritiene che, per la matematica, si sia "portati" oppure no: è un dato"genetico". Quanti ragazzi affermano "Non sono portato per la matematica", come se si dovesse avere delle doti particolari (una specie di capacità alla Leonardo da Vinci) per eseguire calcoli delle elementari o delle medie.
Tornando alla notizia del Corriere: pensiamo un po' a quanto soffrono bambini che presentano difficoltà di calcolo (non necessariamente discalculici per i quali si rimanda all'altro scritto"La discalculia esiste?") ! E, come ha indicato la ricerca americana, si deve parlare proprio di "dolore fisico".
La ricerca americana indica che piuttosto che dare un sacco di compiti ed esercizi a casa, sia molto più importante aiutare gli studenti facendo in modo che gli argomenti risultino meno complicati e quindi più accessibili.
Quanti di noi hanno ricordi amari dei compiti di matematica!
Possiamo proprio dire "dolorosi"

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