giovedì 7 luglio 2016


La Regione Lombardia ha chiamato ad un tavolo di lavoro le più importanti associazioni professionali convolte nelle problematiche dei DSA, per mettere a punto un documento nel quale fossero descritti, in modo chiaro, i vari passaggi per giungere alla certificazione di DSA, con indicazioni precise per i genitori, la scuola e gli specialisti (psicologi, neuropsichiatri, logopedisti).
Quello che qui trovate è il documento completo.



Linee guida esplicative del percorso di prima certificazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)


per la scuola, per le famiglie e per i professionisti


Dall’individuazione delle difficoltà, alla diagnosi, alla stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP)



Documento redatto dai rappresentanti di:

-      Ufficio Scolastico Regionale per la  Lombardia (USR Lombardia)

-      Ordine degli Psicologi Lombardia (OPL)

-      Federazione Logopedisti Italiani Lombardia (FLI Lombardia)

-      Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento (AIRIPA) Sezione Lombardia

-      Associazione Italiana Dislessia  (AID) Coordinamento Lombardia

                                                                                                                                                                                                  


FAMIGLIA

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SCUOLA

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PROFESSIONISTI

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osservazione e invio 
La famiglia che rileva significative difficoltà nell’esecuzione delle richieste scolastiche da parte del proprio figlio, si può confrontare con i docenti di classe, il referente DSA, il Dirigente scolastico e/o con il pediatra.
La famiglia decide autonomamente o  su sollecitazione da parte della scuola di procedere alla valutazione clinica delle difficoltà del figlio.
La famiglia dovrà rivolgersi a professionisti autorizzati a redigere certificazioni DSA valide ai fini scolastici.
(Linee guida L.170 art. 6.5)


La scuola riconosce le difficoltà nel percorso di apprendimento il più precocemente possibile, predispone specifiche attività di recupero e di potenziamento e ne informa la famiglia. Se tali interventi non dovessero produrre i miglioramenti attesi, invita la famiglia a richiedere una valutazione clinica per accertare eventuale presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
La scuola supporta la famiglia, garantisce e  promuove il raccordo tra i soggetti coinvolti.   


Il professionista accoglie la domanda, valuta gli aspetti clinici e illustra alla famiglia il percorso di valutazione multi-professionale (Neuropsichiatra, Psicologo e Logopedista) dal quale emergerà l’eventuale diagnosi e il profilo funzionale.
Il professionista è tenuto a spiegare alla famiglia quali sono le figure professionali che l'alunno incontrerà e le specifiche competenze delle stesse.
Il professionista raccoglie le informazioni scolastiche; se necessario prende contatto con i referenti della scuola e/o con gli insegnanti o ne accoglie le richieste di chiarimento. 
PERCORSO DI VALUTAZIONE

I professionisti autorizzati a redigere certificazioni di DSA valide ai fini scolastici sono esclusivamente:
-          le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubbliche (UONPIA)
-          i servizi di riabilitazione dell’età evolutiva pubblici e privati accreditati
-          le  équipe di professionisti autorizzati dalle ASL della Lombardia a effettuare la prima certificazione diagnostica dei DSA valida ai fini scolastici, con costi a carico della famiglia. Le équipe devono essere obbligatoriamente composte dalle tre figure professionali previste dalla normativa (Neuropsichiatra, Psicologo e Logopedista) che valutano il caso in modo coordinato.
L’elenco dei soggetti autorizzati ha valore su tutto il territorio regionale ed è reperibile sui siti delle ASL.
I professionisti sono tenuti a mettere in atto il protocollo di valutazione secondo i criteri previsti dalle Linee di Indirizzo regionali per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) (DGR 6860/2008), dalla Consensus Conference nazionale per i DSA del 2007 e dal Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference DSA (PARCC) del 2011.

MODulo DI PRIMA CERTIFICAZIONE dsa
La certificazione di DSA deve essere redatta dall’équipe multi-professionale sul MODULO DI PRIMA CERTIFICAZIONE DSA predisposto da Regione Lombardia (Nota regionale 22/6/2015) che riporta in calce “validità fino al termine dell’intero percorso di studi”.
La certificazione deve essere obbligatoriamente compilata in tutte le sue parti, ad eccezione del punto C che è facoltativo.
Sul modulo di certificazione, redatto secondo  quanto indicato nel PARCC del 2011 per i DSA,  devono essere indicate: la codifica diagnostica secondo la classificazione ICD-10, il percorso di valutazione effettuato, le indicazioni di intervento e i riferimenti relativi alla presa in carico.
È necessario anche indicare quando si prevede l'aggiornamento del profilo funzionale  ed, eventualmente,  delle indicazioni d’intervento (B2, B3, C, D, E e F).
(Regione Lombardia Prot. H1.2011.0020307, Prot. H1.2012.0033445 e Prot H1.2015.0018622)
La certificazione deve essere firmata dal Referente del caso/Responsabile del percorso diagnostico (Neuropsichiatria infantile o Psicologo) e riportare i nominativi di tutte figure professionali dell’équipe che hanno collaborato all’inquadramento diagnostico e che, insieme al firmatario, si assumono la responsabilità della valutazione diagnostica.
Certificazioni redatte in modo difforme da quanto indicato non potranno essere accettate dalla Scuola[1].
(Regione Lombardia Prot. H1.2015.0018622)
Gli esiti della valutazione dovranno essere esplicitati e condivisi con la famiglia dell'alunno e con l'alunno stesso.

validità della certificazione





La certificazione è valida per l’intero percorso di studi. 
(Regione Lombardia Prot. H1.2013.0006315)
Il profilo funzionale e le indicazioni per l’intervento devono essere aggiornati su indicazione del referente della valutazione oppure nel caso la scuola o la famiglia rilevino cambiamenti significativi.
Le certificazioni precedenti alle disposizioni contenute nella Nota regionale del 5.7.2011 sono da considerarsi valide.
(Regione Lombardia Prot. H1.2011.0020307) 
AGGIORNAMENTO del PROFILO FUNZIONALE
In base alle indicazioni presenti sul Modulo di certificazione, il professionista aggiorna il profilo funzionale e le indicazioni di intervento (B2, B3, C, D, E e F), utilizzando il modello apposito predisposto da Regione Lombardia. 
L’aggiornamento del profilo funzionale può essere effettuato dall’operatore referente  che ha redatto la prima certificazione o da altro Neuropsichiatra infantile o Psicologo che operi nelle strutture pubbliche deputate o che sia inserito negli elenchi dei soggetti autorizzati, in raccordo con gli altri professionisti che ritenga opportuno coinvolgere.
Per quanto riguarda la formazione universitaria si ricorda che gli Atenei ritengono valide le diagnosi precedenti, purché la data di rilascio della certificazione non sia antecedente a 3 anni al momento dell’iscrizione[2].
(Linee Guida L.170 Art. 6.7)

CONSEGNA DELLA certificazione ALLA SCUOLA
Consegna copia della certificazione al Dirigente Scolastico e ottiene ricevuta di consegna.
Può richiedere i riferimenti normativi e l’estratto del Piano Annuale per l’Inclusione (PAI) della scuola in materia di DSA al referente d’istituto. 
(Decreto  ministeriale N. 5669/2011 Art. 2 Comma 3)
Per quanto concerne il PAI si deve fare riferimento alla C.M. 8 del 6/03/2013
La scuola riceve copia della certificazione e rilascia ricevuta.
La certificazione viene inserita nel fascicolo personale dell’alunno. 
Il Dirigente Scolastico informa il Referente DSA e consegna copia della certificazione al coordinatore di classe, che la condivide con il gruppo dei docenti. 
La scuola mette a disposizione  materiale informativo per la famiglia.
(Regione Lombardia PROT. H1.2015.0010049)

Il professionista provvede a illustrare alla famiglia la diagnosi e le proposte per la scuola e consegna la certificazione.
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO: CONSULTAZIONE e osservazione
La famiglia può  autorizzare la scuola a prendere contatti con uno o più professionisti che hanno partecipato al percorso diagnostico per approfondimenti e/o chiarimenti.
Si confronta con gli insegnanti e/o con il Referente DSA per approfondire i bisogni  dell’alunno e le scelte didattiche che meglio vi possono corrispondere (modalità di studio, mediatori didattici etc .).
Il Team dei docenti  o il Consiglio di Classe:
-      consulta la diagnosi
-      consulta la famiglia
-      consulta eventualmente uno o più professionisti che hanno partecipato al percorso diagnostico, previa autorizzazione della famiglia 
-      se nella consultazione  non è coinvolto l’intero Consiglio di Classe, è auspicabile che sia redatto  un resoconto da allegare al verbale del CdC 
-      avvia l’iter di elaborazione del PDP

I professionisti che hanno partecipato al percorso diagnostico possono fornire informazioni alla scuola se autorizzati dalla famiglia.

Stesura del pDP


Dopo un periodo di osservazione per  cogliere:
- tempi di elaborazione
- tempi di produzione
- comprensione di consegne
- stili di apprendimento
- altre caratteristiche personali dell’alunno
il Consiglio di classe redige il PDP in riunione collegiale appositamente convocata.
Nel periodo di osservazione il CdC garantisce l’applicazione delle misure indicate nella certificazione diagnostica specie in situazioni di continuità.
Ogni docente esplicita misure dispensative e strumenti compensativi, modalità di verifica e criteri di valutazione per ciascuna delle proprie discipline.
Tutti i docenti sottoscrivono il documento.
(Legge 170/2010 Art. 5)

I professionisti che hanno partecipato al percorso diagnostico possono condividere la stesura del PDP con la famiglia e con la scuola secondo le indicazioni riportate nella certificazione.

CONDIVISIONE CON LA FAMIGLIA E CONSEGNA DEL PDP
La famiglia riceve il PDP e lo può trattenere per prenderne adeguata visione.
Restituisce il PDP e lo firma se ne condivide il contenuto.
In caso contrario propone eventuali integrazioni e/o modifiche, che saranno valutate dal CdC.
La famiglia riceve copia definitiva del PDP, controfirmato da tutti i docenti e dal Dirigente Scolastico e lo firma a sua volta.

Il Coordinatore di classe consegna il PDP alla famiglia esplicitandone i contenuti.
Fissa l’appuntamento per la restituzione.
Il CdC, nel caso di eventuali integrazioni e modifiche proposte dalla famiglia,  può rivedere il PDP. 
Il Dirigente Scolastico firma la versione definitiva del PDP e fa inserire copia negli atti del Consiglio di classe e nel fascicolo personale dell’alunno. 




ATTUAZIONE DEL PDP

Ciascun docente attua quanto previsto dal PDP per la propria disciplina, sia durante l’anno scolastico sia nelle valutazioni finali.
Lo svolgimento degli Esami di Stato è regolato da apposita normativa.
(CM  48 31 maggio 2012 
DPR 22-06-09 n. 122 
O.M. n. 11 del 29/05/2015 – art. 23)



MONITORAGGIO
La famiglia verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati e che siano portati a scuola i materiali richiesti. Periodicamente si rapporta con la scuola, confrontandosi su difficoltà e progressi.
(Linee guida 170 art. 6.5)
I docenti del CdC verificano periodicamente l’efficacia delle misure adottate, rendendosi disponibili per incontri di monitoraggio in itinere con la famiglia. Se necessario, predispongono adattamenti/modifiche a quanto previsto dal PDP.

I professionisti che hanno partecipato al percorso diagnostico,  su richiesta della famiglia, possono monitorare l’andamento della situazione e, qualora sia necessario, interfacciarsi con il referente  DSA e/o con i docenti.  

aggiornamento del pdp
Il PDP viene rivisto ogni anno scolastico, in relazione al percorso di crescita dell’alunno e all’eventuale aggiornamento del profilo funzionale. 
NOTE AGGIUNTIVE


Le équipe già autorizzate sono tenute a comunicare alle ASL:
-          eventuali altre ASL presso cui l’équipe o suoi singoli componenti siano stati autorizzati
-          composizione del pacchetto base di prestazioni erogate ai fini della certificazione
-          costi minimi e massimi indicativi del percorso
-          eventuali variazioni che dovessero intervenire nel corso dell’anno – sia nella composizione dell’équipe sia nei riferimenti della stessa (recapiti telefonici, sede, ecc.) – entro la fine del mese successivo alla intervenuta variazione. Qualora la variazione riguardi la decadenza dell’unico professionista appartenente a una delle tre figure professionali necessarie per il funzionamento e l’autorizzazione dell’équipe, potrà essere comunicata la sostituzione dello stesso con altro componente già autorizzato (in quanto operante anche in altra équipe autorizzata). Qualora si intenda, invece, sostituire il professionista cessato dall’incarico con altro professionista non ancora autorizzato, occorrerà attendere la successiva riapertura delle istanze (01.05.2016-31.05.2016)
Tali informazioni dovranno essere comunicate alle ASL tramite raccomandata AR oppure tramite e-mail esclusivamente attraverso casella di Posta Elettronica Certificata (PEC).
Le équipe sono tenute anche a fornire alla/e ASL presso cui l’autorizzazione è stata concessa i dati che saranno richiesti nell’ambito del flusso informativo concordato con la Direzione Generale Salute.






[1]                     In caso di certificazione difforme rispetto al modello vigente, la scuola rinvierà la famiglia all’équipe certificante per ottenere la documentazione appropriata e invierà segnalazione alla ASL competente che, acquisita la relativa documentazione, sentita l’équipe e verificata l’effettiva inadempienza, procederà alla cancellazione della stessa dagli elenchi delle équipe autorizzate.
[2] Per gli utenti maggiorenni la figura del neuropsichiatra infantile può essere sostituita da quella del neurologo con specifica esperienza nel settore dei DSA.

mercoledì 6 luglio 2016

I figli
Si sono appropriati di ogni nostro gesto,
hanno gli stessi occhi, la stessa inclinazione a contar storie
magari un riso somigliante, soffrono come noi dell'ingiustizia.
Vivono in un mondo di case rimpicciolite,
castelli spaziosi ed alte torri,
cisrcondati da fantasmi con nomi misteriosi.
Parlano una segreta lingua di uccelli e burattini,
in genere ci ignorano.
La nostra vendetta consiste nel guidare le loro vite
e obbligarli a copiare segrete frustrazioni,
ma ogni notte, liberi, ci uccidono nei sogni.
Inoltre si ammalano pure, e hanno anche bisogno di noi.
Ci conquistano con piccole parole
e praticano la magia tenacemente.
Eppure, niente potrà impedire
che sui loro corpi il dolore si accanisca,
che commettano errori e che crescano.

Horatio Salas