martedì 27 novembre 2012

NON DIMENTICAR LE TUE PAURE

I vecchi non han memoria
quando raccontan la loro storia
ed adorano il passato
più che vero, immaginato.
“La mia infanzia era perfetta,
conoscevo Pigafetta!”
“…e la mia era incantata,
ero amica di una fata!”

Non avete più il ricordo
di quant’era duro e sordo
quel dolor che vi prendeva
al calare della sera?
Quella specie di sussulto
e nel cuore quel tumulto
quando restavate soli
senza i vostri genitori?

Era un mondo di paura,
e di questo son sicura;
mille mostri dappertutto
e non so chi sia più brutto:
chi balzava dall’armadio
chi sporgeva dalla radiao
uno appeso sul soffitto
l’altro sulla porta ritto.
E tu povero bambino
Con la schiena all’angolino
tu pensavi fosse vero,
di trovarti in un maniero
senz’avere via d’uscita
ormai più nella tua vita.
Passeranno questi anni
sembrerai un barbagianni…

Or sei nonno e ordini: “A letto!
Tu che sei ormai un ometto
Puoi dormire a luce spenta
Che c’è più che ti spaventa?”

Si dirige al suo lettino
mogio mogio il nipotino…
Proviamo a parlare di premie punizioni e a cercare di capire se servono oppure no. E, se servono, come darli in modo che funzionino.







martedì 20 novembre 2012

Su Corriere della Sera di oggi è stata pubblicata una lettera dell'Istituti Negri a firma Bonati e Garattini dove si sollecita la creazione del "Garante per l'Infanzia" da parte del Comune di Milano.
Cito testualmente un passaggio:"...In una realtà cittadina dove il 18,6 % abbandona la scuola prima dei 16 anni di età, dove la zona con più minori(Quarto Oggiaro) è anche il più solerte fornitore di ...
ospiti per il Beccaria, dove asma e allergie tra i bambini sono in aumento, dove gli angoli con i giochi contendono gli spazi a quelli recintati per i cani...Ecco dopo il garante per i disabili, quello degli animali e quello dei detenuti, Milano istituisca quello dell'infanzia; non d'immagine, ma di efficace authority".
Mi pare che sia una richiesta da appoggiare senza esitazione.
 
 

lunedì 12 novembre 2012

LA PAURA E' DAPPERTUTTO

Dove nasce la paura?
Per Bernardo è nel cantuccio
dove vive un'avventura
che gli provoca un gran cruccio.
Per Marianna è nella testa
quando pensa con terrore
chi invitar alla sua festa
mentre passano le ore.
...

Questo è proprio un gran bel guaio:
la paura è nel solaio
se la mamma ti ci manda
a cercare la zia Wanda,
ma può essere in cantina
se ci cerchi la zia Gina.

E' l'aspetto molto brutto:
la paura è dappertutto.
E se cerchi di sfuggirla
tu puoi correr mille miglia:
al traguardo sarà là
che ti aspetta in falpalà.

Non so di chi sia, ma mi pare molto carina.
Ne ho altre due o tre che metterò in futuro e che riguardano la paura. Così introducono un argomento che vorrei proporre in un prossimo video.

martedì 6 novembre 2012

In questa clip provo a riflettere sul fatto che il dare le regole sia piuttosto difficile!









Sul Coriere della sera di sabato 3 novembre viene dedicata mezza pagina alla notizia che all'Uiniversità di Chicago una psicologa, Sian Beilock, ha dimostrato, attraverso una serie di risonanze magnetiche, che accingersi ad affrontare compiti matematici per molti, anche se non si tratta di persone tendenzialmente ansiose, è fonte di vero dolore fisico!
Per fortuna la situazione tende ad attenuars...

i e a scomparire durante l'esecuzione del lavoro (viene da pensare che ciò avvenga se si è in grado di eseguire il compito).
Il lavoro della Beilock ha fatto emergere due elementi : l'ansia da metematica può emergere sin dai primi anni di scuola (e quindi è importante comprenderla). Secondo: l'ansietà dei bambini spesso viene tramessa dagli insegnanti (ahimè).
Con questa ricerca si tocca un tasto che, soprattutto per la scuola italiana, è particolarmente dolente:il cattivo insegnamento della matematica. Che va associato, mi pare, anche ad un modo di pen...sare molto comune che ritiene che, per la matematica, si sia "portati" oppure no: è un dato"genetico". Quanti ragazzi affermano "Non sono portato per la matematica", come se si dovesse avere delle doti particolari (una specie di capacità alla Leonardo da Vinci) per eseguire calcoli delle elementari o delle medie.
Tornando alla notizia del Corriere: pensiamo un po' a quanto soffrono bambini che presentano difficoltà di calcolo (non necessariamente discalculici per i quali si rimanda all'altro scritto"La discalculia esiste?") ! E, come ha indicato la ricerca americana, si deve parlare proprio di "dolore fisico".
La ricerca americana indica che piuttosto che dare un sacco di compiti ed esercizi a casa, sia molto più importante aiutare gli studenti facendo in modo che gli argomenti risultino meno complicati e quindi più accessibili.
Quanti di noi hanno ricordi amari dei compiti di matematica!
Possiamo proprio dire "dolorosi"